giovedì 12 agosto 2010

Numeri e proporzioni.


 Se qualcuno di voi vive il web da un po' e ha avuto la fortuna di imbattersi in qualche aggregato anglosassone che trattava - e magari tratta ancora - questo prezioso tema, ha scoperto di non essere solo al mondo. E sicuramente, se ha avuto occasione di spingersi oltre nella ricerca, senza adagiarsi sazio sulla prima spiaggia di sabbia bianca, forse ricorderà dei piccoli episodi - delle isolate meteore - che hanno caratterizzato la volontà di dare vita ad una comunità italiana per costituire un punto di riferimento indigeno sull'argomento. Spesso l'inizio è elettrizzante, ma solo qualcuno è animato da un sincero interesse al tema e molti sono gli imbucati. Altri fanno furore solo all'inizio e poi scompaiono come sono arrivati. Chiediamo aiuto, per un momento, della statistica, la scienza dell'inesattezza, che si serve dei numeri per fotografare le dimensioni di un fenomeno; credo che la ragione alla base della sopravvivenza di comunità straniere sia specialmente il maggior numero di utenti ed un ricambio continuo che assicura una propulsione costante. Difficile da credere il contrario, considerando che gli Stati uniti hanno più di 250 milioni di abitanti e i loro iscritti a questi forum hanno raggiunto nel tempo circa le 1200 unità, 1 su 200.000 abitanti. Se parlassimo di medicina, e stessimo facendo il calcolo di quanto una malattia è diffusa nella popolazione, sarebbe considerata un'affezione assai rara. Naturalmente, come sapete bene se avete letto i miei post, la similitudine è puramente accidentale, ma è pur sempre una modalità di presentazione efficace per darvi l'idea delle dimensioni del fenomeno. In Italia siamo 60 milioni circa e negli anni, sommando tutti i piccoli contesti web, ho visto al massimo 70 persone. Questo vuol dire più o meno 1 su 850.000 abitanti. Da fenomeno raro si passa a forma di vita aliena! Certo, tanti fattori contribuiscono a questo quadro, senza dubbio le parole chiave e il ranking nelle pagine dei motori di ricerca. Ma non vi scoraggiate! Nulla è perduto. E dal momento che tal fiamma è viva e vegeta, chissà che non possa scaturire qualcosa di permanente e duraturo?